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  • Bruno Franceschini

Bruno Franceschini

Viaggio a Plymouth

Arrivati in Bretagna

È l'estate del 2010 e il viaggio a Plymouth mi da l'opportunità di ritornare in Inghilterra, paese che amo molto sia per la cultura sia per le atmosfere. Il treno che mi porta da Bristol, dove atterro, all'imbarco del marina Queen Anne's Battery di Plymouth, fiancheggia la costa del Devon offrendo scorci mozzafiato e subito mi sento lontano da tutto. La maree con le loro strisce di terra rosicchiate al mare non finiscono di stupire per i tesori che lasciano intravedere, cosi come le barche che adagiate sui fianchi fanno riposare.

Vanni e Carlo mi aspettano per cena.

L'arrivo al porto mi consegna, come sempre, un senso di tranquillità anche se il cielo non promette nulla di buono al contrario della compagnia degli amici felici di rivedermi.

L'incontro con Gudgeon si rivela subito positivo, ho subito la sensazione di una barca robusta e confortevole adatta per quelle latitudini, un Hallberg-Rassy non tradisce mai le aspettative.

Mi sistemo a bordo e apprezzo ancora una volta la qualità della barca.

Le giornate scorreranno serene e dense di attività entro e fuori bordo con visite alla città in condimeteo avverse.

Le uscite giornaliere in mare nel golfo di Plymouth, a volte anche con meteo avverso, ci permettono di verificare le regolazioni delle vele e le manovre.

Ci sentiamo un poco navigatori oceanici solcando mari così famosi.

La cambusa viene regolarmente rifornita in maniera tale da poter cenare quasi sempre a bordo e ricordo con piacere un notevole agnello al vino rosso gustato in una serata tempestosa accompagnato nel finale da una splendida bottiglia di Plymouth gin.

Di quei giorni non si è persa la memoria.

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