- c812647
Da ROTA a TARIFA

Inizio giugno 2016 - foto: Porto di Tarifa e in fondo le montagne del Marocco. Partiamo da Puerto Cherry, Cadiz. Cristina é agguerrita e molto attiva. Compagna di navigazione ideale. Il vento ci è amico fino a Barbate, dove ci fermiamo in piena notte. Un marina abbastanza grande ma non particolarmente attraente. Incontriamo barche attrezzate per lunghe navigazioni e abitate da lupi e lupe di mare. Qualche sorriso e poche parole … Ripartiamo con vento in faccia, obiettivo Tarifa, forse il porto spagnolo più vicino al Marocco. Navigazione di bolina, 15/20 nodi reali contro. Due mani di terzaroli e virate ogni 20 minuti. Cerchiamo di stare il più riparati possibile dal mare. Dopo poco troviamo il ritmo giusto e Gudgeon si muove bene da un bordo all’altro e conquistiamo miglio dopo miglio. La strada da fare non è poca ma vogliamo arrivare entro sera, domani il vento gira e dobbiamo sfruttare questa opportunità. Gli ultimi bordi li facciamo portandoci di un miglio più a est dell’entrata del porto di Tarifa, in 2 minuti scadiamo giusti giusti per entrare nell’antiporto e tirar giù le vele. Il fischio del vento non ci assorda più e, molto lentamente, entriamo nel porticciolo. Sentiamo la sirena suonare e sempre molto lentamente capiamo che il traghetto deve partire e che sta aspettando di avere acqua per fare la manovra di distacco dalla banchina. Ci rendiamo conto che non ci sono altre barche vela, siamo gli unici. Ci ormeggiamo al primo pontile libero, all'inglese e chiediamo dove poter passare la notte. Un marinero fa i complimenti: "siete arrivati a vela, senza usare il motore, ormai non lo fa quasi nessuno”. Due guardie vengono per capire chi siamo e ci assegnano un ormeggio “adatto” alle nostre dimensioni. Sono le nove e cerchiamo un ristorante. Troviamo subito quello suggerito dal marinero, è gestito da italiani, come tanti locali in spagna. Ottimo pesce, ottimo vino, prezzo onesto e compagnia piacevole. A letto presto, domani dobbiamo correre ... fino a quando il vento ci darà buono.