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Palma di Maiorca


Un nome una garanzia, un porto con una decina di marina, l’imbarazzo della scelta … che cade sul più vicino all’aeroporto: San Antonio de la Playa.

Arriviamo abbastanza presto, spinti da un vento sui venti nodi che ci regala una bella galoppata di 30 miglia coperte in 5 ore.

Michela si diverte, credo, a timonare. Arianna si diverte, credo, a guardare il mare.

Io mi diverto, sono sicuro, a guardare le mie amiche :-)

Usciamo dal porto di Cabrera e in 10 minuti cominciamo a camminare spediti. Sono affascinato dallo scenario che cambia velocemente e dal grande numero di barche a vela che incontriamo. Di tutte le misure e tipologia. Molte grandi altre ancora più grandi. Incrociamo tante vele bianche e rincorriamo vele colorate che scappano veloci.

Anche questa volta ho prenotato il marina e alle 17 siamo in autobus per il centro.

Bel giro, Palma è proprio carina ed intrigante.

Tanti turisti, per fortuna non ancora troppi.

Ci perdiamo in qualche bar a bere e gustarci sigaro e sigarette, una telefonata a Cristina che ha vissuto qui per qualche mese: dove ci conviene andare? dove volete, il centro è bello tutto.

Molto piacevole, anche perché non c’è obbligo di parlare a tutti i costi, la settimana insieme ha affinato sensibilità.

Giriamo per i vicoli del centro e per puro caso entriamo nel bar più bello del mondo, l’Abaco, In Calle Berenguer Santjoan 1, una dimora nobile aperta che mescola storia e ospitalità, sembra proprio di essere a casa di un amico, a parte i prezzi.

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